Una breve, indimenticabile e particolare storia d'amore.  




Conobbi Toni due anni dopo un incidente stradale da lui subito e nel quale  peri' un suo caro amico.
Il suo modo comportamentale, il carisma, la maturità , la profondità dei pensieri e l'indiscussa serenità mi colpirono a tal punto che me ne innamorai pazzamente.
Dopo il matrimonio cominciarono le indimenticabili traversie sanitarie con un originaria ''epatite c, che  col tempo  si trasformerà in ''cirrosi, con seguente trapianto di fegato nel successivo 2006.
La felicità famigliare, arricchitasi nelle more di due splendidi bimbi, non durò, purtroppo, a lungo.
Nel novembre 2008, infatti, dovette subire una recidivante''epatite c'' su una ''cirrosi scompensata,, che necessitava di un ulteriore trapianto.
L'immancabile  viaggio a Udine non diede lo sperato risultato.
L'introvabile organo da trapiantare portò a morte il mio amato nella giornata del 17  giugno 2009.
Questo numero, da quel momento, diventerà  per un verso o per l'altro  un numero ricorrente.
Ritornando indietro nel tempo cominciai a rammentare la data del 17 gennaio 2006, quando decedette quel donatore il cui organo darà la vita a Toni nel giorno successivo.
Ricordai che il 17 dicembre 2008 partimmo per Udine nella speranza di poter effettuare un secondo trapianto.
Ma ricordai anche che ogni autorizzazione della ASL di Sassari veniva rilasciata sempre in data 17 ; che al ristorante mi veniva assegnato il tavolo 17 ; che l'infermiera che aveva amorevolmente accudito Toni, in un messaggio, mi diceva di rientrare in servizio dopo 17 giorni di ferie ... ecc ecc... Non basta.
Nel gennaio 2009, nel computer di mio figlio Riccardo, apparve  improvvisamente   un icona riportante i seguenti numeri : 12 13 17.
Ebbene, ogni volta che accendevo il computer questi tre numeri non mancano mai.
Ulteriori due numeri con altre tante storie e ricorrenze: il 12 mi ricorderà il numero civico dell' alloggio preso in affitto a Udine e il numero 12 , il loculo dove verrà tumulata la salma.
Il numero 13 mi ricorderà un sogno fatto qualche mese prima della morte di Toni, quando un docente di matematica   all'esame di maturità  disse di avermi assegnato 13 e lode.
Due mesi dopo il 13 contraddistinguerà il padiglione ove verrà deposto il corpo inanimato di Toni.
Quel professore apparso mi nel sogno sarà quello stesso che in una precedente  notte  mi predisse che Toni aveva uno stent biliare intasato. 
Un fatto, questo, che venne accertato dopo appena dieci giorni a seguito di un neccessario e indispensabile intervento chirurgico!
Il 25 07 2009 all'enalotto , sulla ruota di Palermo, uscirono i numeri 12 13 17!
Non giocavo e non gioco perché non interessata e non venale. Ma una considerazione sulla riportata circostanza andava pur fatta:
erano queste esclusive coincidenze o normali accadimenti quotidiani oppure c'era davvero dell'altro o un qualcosa di sottinteso?
Pensavo e riflettevo.Come donna, moglie e madre di famiglia,come cristiana e come cattolica convinta e praticante .
Mi venivano alla mente alcune riflessioni riportate e commentate da un cultore della parapsicologia e del paranormale in una delle tante riviste
in commercio. Riflessioni ed esperienze vissute dall'autore che pur sorprendendomi per la singolarità di ogni caso descritto ,mi coinvolgevano incuriosendomi e affascinandomi sempre più.
Non sapevo se credere o meno a quanto riportato dall'austero scrittore, ma rammentavo che su ogni articolo veniva riportata una frase che mi aveva particolarmente colpito e cosi recita :


 ''E' inutile cercare di comprendere l'assurdo e l'inverosimile con la sola ragione se questa difetta della fede,,
                                                                                                                            
Un concetto molto profondo che secondo me, investe non la sola personalità intrinseca dell'uomo, ma affronta anche il pensiero teologico della fede cristiana.
Ecco perché quest'ultima è stata, giustamente, inserita fra le virtù teologali!
Indispensabile quindi   secondo tale enunciato  credere fermamente e avere fede , riconoscendo quella capacità spirituale trasmessaci da Dio e attraverso la quale possiamo riconoscere i segni della sua presenza e della sua volontà, altrimenti non identificabili con certezza e chiarezza.
Un precetto stupendo che ne richiama alla mente un altro Orazio che una volta mi sembrava e consideravo retorico e di cui oggi ne ammiro e ne apprezzo l'intimità Verità  quando penso, in particolare, al mio amato uomo: '' non omnis moriar '' (non si muore mai del tutto ).
E di questo  oggi più che mai  ne sono particolarmente certa e convinta!        




                   
Sassari 17 agosto 2009.   

                                                                                                               Sandra Sassu